La cera

Chiusi gli occhi,….
Inspirai a fondo l’odore che aleggiava nella stanza, alla fragranza di vaniglia.
Sentii colare la calda cera sul collo, e scivolare fino a metà schiena.
Sussultai,…
Il desiderio fibrilló in me, tanto da
infiammarmi il basso ventre.
Al colare d’altra cera, strinsi le cosce in una reazione istintiva.
La mano afferrò il cuscino , il cuore batteva fortissimo.
Un gemito…

Quella mano che tanto amo,…mi spalmò la cera ormai tiepida su tutta la schiena,…

Afferratami alla nuca, mi fece alzare ponendomi corpo e braccia sollevate contro il muro.
Colse i capelli che cadevano lungo la schiena in una coda, che affrancò tra spalla e muro, comprimendomici bene per non farla scivolare.

Tante lunghe fascette di pelle, mi percorsero leggere la schiena, in una morbida carezza.
Una, …due volte,…
…FSHHH!!!!…
Una frustata secca e decisa.
Al di la del dolore misto piacere, sentii staccarsi un blocco di cera che cadde a terra spaccandosi in mille pezzi .
Le frustate vennero una in sequenza dell’altra, sempre più forti, fino a quando tutti i pezzi, anche quello più piccolo, non venne via.

Lasciò cadere a terra il gatto a nove code, per accarezzarmi dolcemente la pelle ormai rosea a causa dei tanti colpi ricevuti, mentre l’altra mano, andò in cerca di quel bottoncino tra le cosce, che tanto non vedeva l’ora di esplodere tra le sue dita dal piacere!…

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