Ho voglia di te, una voglia tremenda.
E fame, e sete del tuo corpo.
Ho bisogno di sentirti gemere, di ammirarti quando ti lasci andare, perché quando sei te stessa, senza limiti, sei quanto di piú bello i miei occhi abbiano mai visto.
Poi, quando vai via e mi lasci solo, il tuo odore resta sul mio petto a farmi compagnia fino a diventare molto più di un ricordo di te, fino a diventare il mio presente.
É incredibile il ricordo dei suoi occhi su di me, e quel sorriso soddisfatto che la rendeva ancor piú bella.
Diceva di non essere dolce nè romantica, ma era vero solo in apparenza.
La sua era una dolcezza selvaggia, indomabile, splendida.
Quello che aveva nelle pupille, abbagliava senza lasciar scampo, rendendo ciechi i comuni mortali.
Gioia era il sangue, che bruciava nelle vene della mia passione.
Dicono che il brivido può essere come un sogno paradisiaco.
Non é affatto così, il brivido è una preghiera che reciti al diavolo.
Un patto forsennato con l’inquilino del piano di sotto.
Io non voglio nulla di paradisiaco da te. Nulla di bianco, candido o pregiato.
No…! Io voglio le fiamme dell’inferno e i tuoi desideri più sconci.
Voglio provare il male allo stomaco, il dolore nel petto.
Come una droga di cui ogni essere umano abbia paura pronunciarne il nome.
No, niente paradiso per me, solo una splendida dannazione che m’infiamma tanto quanto la tua bocca ora…