Maledetta sveglia

Due fari nella notte puntano verso di me.
La macchina accosta, il motore si arresta.
La portiera si apre.
Un piede a terra, la ghiaia scricchiola.
Mi sento osservata.
Intravedo una sagoma, porta un lungo mantello.
Pare grande e forte, sicuro di se.
Si avvicina, indietreggio.
Mi fissa, sogghigna.
Il suo braccio si allunga, la sua mano mi afferra attirandomi a se.
Lo respingo, mi riprende.
Con sospiro famelico si china su di me.
Mi divora la bocca, spalancandola, violentandola!
La sua lingua scotta, il suo corpo brucia!
Mi piega in una mossa il braccio dietro la schiena.
La sua voce è calda e profonda.
“Cammina!”
Un capannone spento, la chiave nella toppa gira; la porta si apre.
A malapena intravvedo le scale.
“Muoviti!”
Mi ci trascina.
Un pianerottolo, prima porta a destra.
Candele lungo i muri,
poltroncine di velluto rosso trapuntato ed un tavolo in legno.
Mi ci costringe a novanta appiccicandomici contro, spalmandomisi addosso.
Sotto la tela dei Suoi jeans il marmo.
Si strofina da sopra la gonna.
Il desiderio cresce.
La solleva scoprendone il mio sesso nudo, privo di slip.
Ringhia.
Una zip che scorre, un bottone che salta, il rumore di stoffa e poi l’affondo.
Un ringhio, un gemito.
Gli artigli incidono il mogano.
La sua mano grande, mi afferra la gola.
M’ inarca la schiena sbattendomi l’anima con insistenza.
Il delirio sale, cresce, scoppia!
Il nettare scorre da entrambi le parti ed un caldo umido cola tra le viscere.
Suona la sveglia.
…Maledetta sveglia!…
…È un giorno nuovo dal retrogusto triste, per un sogno che avrei voluto fosse realtá!
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4 risposte a "Maledetta sveglia"

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