Quella sera volli vestirmi di quella corda soffice e nera,…
…Legandomela, annodandomela addosso.
Accalorando attimo dopo attimo sempre più il mio corpo, rendendolo sempre più voglioso.
Sentirla scivolare sulla pelle accresceva il desiderio d’esser presa, presa con forza, domata e annullata sempre più imponentemente.
Sul clitoride un nodo ben piazzato, ebbe il potere di far emettere alla mia bocca gemiti continui ad ogni minimo movimento.
Lo inzuppai.
Costretta in quella rete vogliosa mi accarezzai, toccai, stimolandomi in tutti i modi fino a portar il mio desiderio al limite, per poi smettere.
Non godetti per ben tre volte.
Una tortura fisica e mentale, che bizzarro, mi eccitava ancor di più…
…L’indomani, fremente ed affamata come mai, in meno di venti secondi mi diedi il buongiorno scoppiando in un orgasmo deleterio stordendomi l’anima per diversi istanti…
Ma perché deleterio?
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Perché poi m’ha invogliato ad averne ancora ancora e ancora…. Tanto da perderne il conto per quanti siano stati
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Sto pensando alla libertà che hai espresso con queste parole. Un contrasto che non mi dispiace.
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